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Ma quale gratitudine?

25 Ago 2016 | Opinioni

Terremoto Amatrice Tendopoli gratitudine

La gratitudine sarebbe un “sentimento di affettuosa riconoscenza” che porta a una “sincera disponibilità” a contraccambiare un dono ricevuto. Più o meno così recitano i più noti dizionari.

La gratitudine è un sentimento lodevole che ci rende tutti migliori, quando non sconfina nel senso di colpa.

Ora, c’è chi professa teorie che non reggono il confronto con la vita reale. Teorie per le quali bisogna vivere di “gratitudine”, essere grati per l”abbondanza”, pensare positivo per attrarre la felicità e la prosperità.

Sono teorie che seducono ma che ci possono portare a vedere la vita per quello che non è, perché la vita è fatta di felicità ma anche di dolore, di salute e di malattia, di spirito e di carne, di oro e di merda, di amore e di bombe, di panorami meravigliosi e di terremoti.

La vita è fatta anche di cose brutte, che non dipendono sempre da noi

Le difficoltà, le sciagure, le sofferenze sono da mettere in conto lungo la strada che ci separa dalla meta. Fanno parte della vita, quella vera.

Tutto il nostro impegno nel cambiamento e nella conquista di un obiettivo ha un senso fintanto che possiamo restare sul ring a batterci, fino all’ultima goccia di sudore. Quando il ring crolla sotto di noi, e sopra di noi, è difficile trovare un senso a tutti i nostri sforzi, a una vita di lotta e di investimenti nel futuro.

Chi resta vittima di un evento tragico, di una violenza, di una malattia incurabile non ha molto di cui essere grato. Certo, se ne avrà la possibilità potrà reagire, con energia, positività, voglia di rivalsa contro un destino crudele. E questo è un bene.

Ma pure sappiamo che invecchiando il nostro corpo si indebolisce, sappiamo che lungo il nostro cammino ci verranno a mancare delle persone e proveremo dolori lancinanti per queste perdite. Sappiamo che potremmo avere difficoltà oggettive, fuori dal nostro controllo, che ci renderanno il vivere molto complicato.

Noi però possiamo impegnarci nel rendere migliore la nostra vita

Possiamo impegnarci molto per rendere la nostra vita migliore, nel presente e anche nel futuro, facendo le scelte giuste in gioventù. Ad esempio iniziando a lavorare in modo consapevole sul nostro stile di vita, coltivando affetti e nutrendoci di cultura.

Personalmente ho deciso di dare una mano, condividendo le mie conoscenze e le mie esperienze nel campo della comunicazione e del coaching, alle persone e alle aziende che vogliono cambiare in meglio, per migliorare nelle relazioni, nel lavoro e nella vita.

Occorre impegno e costanza per concretizzare questi cambiamenti ma, si sa, “Roma non è stata costruita in un giorno”.

Ma quando è l’imprevedibile ad abbattersi su di noi come un muro che si sgretola?

A nulla potranno valere le nostre scelte. Noi possiamo decidere come costruire la nostra vita e impegnarci per la felicità e la prosperità, ma ricordiamoci che, come scriveva il grande Poeta: “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.

Non è questione di illusioni, è questione di consapevolezza. 

Qualcuno è fortunato e può permettersi di ergersi a guru distribuendo lezioni di vita. Altri, invece, sono troppo impegnati nel fango e nelle macerie per ascoltarlo.

A questi ultimi va la mia energia e il mio impegno, perché se abbiamo un giorno, anche solo un giorno ancora da vivere, possiamo sputare in faccia al fottuto destino e gridare “Rock And Roll” rivolti al cielo.

Massimo Max Calvi ©2016

 

 

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